Ennesimo contrasto nell'avvocatura -Oua e Cnf: in “Dubbio” la coesistenza ?

DELIBERA ASSEMBLEA OUA 29 GENNAIO 2016

L'Assemblea dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura, riunita in Roma il 29 gennaio 2016

In relazione all'iniziativa editoriale del Consiglio Nazionale Forense

premesso che

Con comunicato del 18.12.2015 il C.N.F. ha reso noto quanto segue

DELIBERA ASSEMBLEA OUA 29 GENNAIO 2016

L'Assemblea dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura, riunita in Roma il 29 gennaio 2016

In relazione all'iniziativa editoriale del Consiglio Nazionale Forense

premesso che

Con comunicato del 18.12.2015 il C.N.F. ha reso noto quanto segue: Con il nuovo anno l'Avvocatura darà vita ad un quotidiano cartaceo - un sito on line e una web tv. Lo ha annunciato il presidente Mascherin durante l’Agorà degli Ordini. "E’ una novità assoluta nel panorama editoriale italiano” ha spiegato il presidente Mascherin. “Nessuna professione ha avviato un progetto di questo genere, che si caratterizzerà per la sua natura assolutamente non autoreferenziale, rivolta alla cittadinanza e aperta al dibattito su tutti i grandi temi sociali, con lo sguardo volto ai diritti delle persone, proprio degli Avvocati". Con un quotidiano cartaceo, un sito internet e una web tv, il CNF si propone di diventare protagonista di una battaglia culturale che inverta la tendenza, prevalente in Italia, di ridurre il Diritto (e i diritti) a "Cenerentola della modernità". Il CNF vuole impegnarsi direttamente per mettere in discussione l’assunto della “etica della pena”, che permea anche il settore dell'informazione: il diritto è vissuto come un lusso e la punizione è considerata la massima espressione di moralità Ha deciso per questa ragione di diventare editore di un giornale quotidiano, nazionale, che si chiamerà "IL DUBBIO", e di un sito internet e di una web Tv che riportino il "garantismo" fuori dalla clandestinità. Giornale, sito e web Tv saranno l'espressione delle idee dell'Avvocatura italiana, della sua cultura, dei suoi valori. IL DUBBIO sarà un giornale di informazione, completo, che si occuperà di politica e di giustizia, di esteri, di cronaca, di cultura e di spettacoli. Lo farà in modo semplice, indipendente, e cercando sempre di rispettare l'oggettività e di ricercare la verità. Sarà aperto al contributo di tutte le culture democratiche. Sarà un giornale garantista e sarà il giornale dei garantisti. E dei diritti delle persone e dei cittadini. Il sito sarà on line in febbraio. Il giornale cartaceo andrà in edicola ai primi di marzo.

Successivamente, presentando l'iniziativa editoriale ai Consigli degli Ordini, alle Associazioni forensi e non, alle Istituzioni ed alla stampa, il C.N.F. ha reso noto il nome del direttore prescelto nella persona del giornalista Piero Sansonetti ed il percorso editoriale che intende seguire.

Il C.N.F. ha sottolineato che nessuna professione ha mai intrapreso tale iniziativa.

Invero, nessun'altra professione come quella forense, può vantare una rappresentanza Istituzionale distinta dalla rappresentanza politica, che tenga separate e protette dalle iniziative politiche, le alte funzioni riconosciute per legge al Consiglio Nazionale Forense.

Fin dal 1994 la Classe Forense ha deciso di affidare al proprio Congresso Nazionale il compito di indicare la linea politica e di scegliere il proprio organo esecutivo, scelta confermata e consacrata dalla Legge di Riforma della Professione Forense n. 247/2012.

Detta legge, all'art. 35, indica tra le prerogative del C.N.F. numerose funzioni che hanno già generato diffusi allarmi per la loro intrinseca difficoltà di renderle compatibili con il ruolo giurisdizionale di cui il Consiglio è investito.

La legge ha tuttavia inteso separare dette funzioni da quella di rappresentanza politica della categoria, riservata dall'art. 39 al Congresso ed ai suoi organi esecutivi.

Per quanto sopra, l'iniziativa preannunciata dal C.N.F. non appartiene a quelle che la legge gli assegna e si pone in contrasto con gli artt. 35 e 39 della legge professionale determinando, peraltro, un impegno di spesa che, per quanto è dato sapersi, sembrerebbe essere posto inizialmente a carico delle risorse degli avvocati italiani e, a regime, potrebbe anche prevedere l'ingresso di capitali esterni per la raccolta pubblicitaria, in grado di condizionare le stesse scelte editoriali.

Ed inoltre, la scelta della linea editoriale rischia di ingenerare all'esterno, ove in contrasto con le scelte del Congresso e del suo organo esecutivo, un'ingiustificata confusione con quanto effettivamente espresso dall'Avvocatura negli organi deputati ad individuare il proprio percorso politico, con ciò procurando un inutile aggravamento della capacità interlocutoria dell'Avvocatura medesima, già affetta da patologica parcellizzazione. In tale contesto la decisione del C.N.F. di intraprendere autonomamente il percorso individuato con il nome di Agorà, ha gia creato difficolta di selezione e sintesi dell'iniziativa politica dell'Avvocatura.

E che infine, il criterio individuato dalla legge per l'elezione dei componenti del Consiglio Nazionale Forense, se astrattamente idoneo a garantire la selezione degli stessi per i compiti istituzionali loro affidati, non è compatibile con alcuna iniziativa di tipo politico, e certamente con il ruolo di editore di testata giornalistica, che il C.N.F. intende darsi, non prevedendo un percorso elettivo democratico rivolto alla generalità degli iscritti

per quanto sopra l'Assemblea dell'OUA

censura

l'iniziativa editoriale del Consiglio nazionale Forense, consistente nella edizione e pubblicazione di un giornale cartaceo e telematico denominato “Il Dubbio”, per contrasto con gli art. 35 e 39 L.P. che dispongono la separazione tra le funzioni istituzionali e le scelte politiche dell'Avvocatura riservate, dall'art. 39, al Congresso ed al suo organo esecutivo

invita

il Consiglio Nazionale Forense a sospendere detta pubblicazione ponendo tale decisione all'ordine del giorno del prossimo congresso nazionale forense

Infine, il deliberato dell'Oua interviene sul nuovo regolamento elettorale per il rinnovo dei consigli degli ordini forensi, sottolineando che la migliore regola dell'elezione è quella che garantisce la democrazia ed il pluralismo; nel documento, quindi, rileva che detto regolamento, a fronte del dettato normativo, presenta criticità rispetto alla tutela delle minoranze. Esprime forte opposizione alle ipotesi di deregulation prospettate nelle anticipazioni della stampa sul Ddl concorrenza, e chiede al Ministro Orlando di continuare sulla strada del dialogo tenendo in massima considerazione il ruolo costituzionale dell'avvocatura, che non può essere integralmente sottoposta a mere regole di mercato.

Infine, il deliberato dell'Oua interviene sul nuovo regolamento elettorale per il rinnovo dei consigli degli ordini forensi, sottolineando che la migliore regola dell'elezione è quella che garantisce la democrazia ed il pluralismo; nel documento, quindi, rileva che detto regolamento, a fronte del dettato normativo, presenta criticità rispetto alla tutela delle minoranze.

Esprime forte opposizione alle ipotesi di deregulation prospettate nelle anticipazioni della stampa sul Ddl concorrenza, e chiede al Ministro Orlando di continuare sulla strada del dialogo tenendo in massima considerazione il ruolo costituzionale dell'avvocatura, che non può essere integralmente sottoposta a mere regole di mercato.

Infine, il deliberato dell'Oua interviene sul nuovo regolamento elettorale per il rinnovo dei consigli degli ordini forensi, sottolineando che la migliore regola dell'elezione è quella che garantisce la democrazia ed il pluralismo; nel documento, quindi, rileva che detto regolamento, a fronte del dettato normativo, presenta criticità rispetto alla tutela delle minoranze.

Il Segretario Il Presidente