Organismo unitario dell'avvocatura
Organismo unitario dell'avvocatura - Maurizio de Tilla confermato presidente dell’oua, l’organismo di rappresentanza politica dell’avvocatura - de Tilla indica le priorità: “modifica con il mille proroghe della media-conciliazione obbligatoria, no alla rottamazione dell’arretrato del processo civile, approvazione rapida della riforma forense, interventi sulla macchina giudiziaria, par tendo dal decalogo oua”
Organismo unitario dell'avvocatura - Maurizio de Tilla confermato presidente dell’oua, l’organismo di rappresentanza politica dell’avvocatura - de Tilla indica le priorità: “modifica con il mille proroghe della media-conciliazione obbligatoria, no alla rottamazione dell’arretrato del processo civile, approvazione rapida della riforma forense, interventi sulla macchina giudiziaria, partendo dal decalogo oua” (comunicato stampa dell'OUA)
Si è tenuta oggi, a Roma, presso la Cassa Forense, la prima Assemblea dei delegati dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura-Oua. Nel corso dei lavori sono stati eletti, a scrutinio segreto, il presidente, Maurizio de Tilla, i vice presidenti, Luca Saldarelli (Firenze) e Nicola Marino (Foggia), la segretaria, Fiorella Ceriotti (Busto Arsizio), il tesoriere, Domenico Palmas (Aosta). Il resto delle votazioni sono state spostate a gennaio per ragioni metereologiche.
Maurizio de Tilla, riconfermato in modo plebiscitario (71 voti su 76 - cinque schede bianche) presidente dell’Oua, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Innanzitutto voglio esprimere soddisfazione e ringraziamento per un così forte sostegno alla nostra azione di questi ultimi due anni e allo stesso tempo colgo l’ occasione per fare un appello affinché ci sia un maggiore impegno a tutela degli avvocati italiani. È necessario rafforzare l’unità dell’avvocatura soprattutto in una fase storica di grande difficoltà dal punto di vista professionale ed economico: siamo oltre 230 mila e attraversiamo una situazione di grande crisi; ma anche sotto il profilo politico: con una riforma forense ancora all’esame del Parlamento e una nuova legge sulla media conciliazione obbligatoria da respingere.
In quanto ai grandi problemi della nostra macchina giudiziaria, dell’eccessiva durata dei processi e delle relative ricadute tanto per i cittadini, quanto per la stessa competitività del nostro Paese, rilanciamo la nostra iniziativa nei confronti della Politica con il Decalogo di proposte presentato dall’Oua per ridurre i tempi dei procedimenti e per far funzionare gli uffici giudiziari con l’uso di manager e con la diffusione delle best practice, ma anche investendo nell’innovazione e nel processo telematico.
In questa sede invitiamo il ministero della Giustizia ad aprire un dialogo con l’Oua sullo smaltimento del pendente giudiziario nel civile, senza ricorrere alla rottamazione dei processi, tutelando i diritti dei cittadini e cercando soluzioni ragionevoli, anche utilizzando la magistratura onoraria (che necessita di una urgente riforma) ma secondo criteri improntati al rigore e alla qualità».
«Ribadiamo – conclude de Tilla - la nostra richiesta di una rapida approvazione della riforma forense e l’apertura di un confronto per inserire il numero chiuso all’università o l’accesso programmato alla professione, per mettere così un freno alla crescita esponenziale del numero degli avvocati e della loro conseguente precarizzazione.
Infine, ci rivolgiamo al ministro Alfano affinché dia seguito alla proposta lanciata davanti alla platea dei delegati del recente Congresso Nazionale Forense di Genova, di istituire un ulteriore tavolo sulla media conciliazione obbligatoria. L’Oua si sente, comunque, in dovere di avanzare una prima proposta: si inserisca nel prossimo decreto “mille proroghe” la modifica di questo istituto, eliminando innanzitutto l’obbligatorietà».
Roma, 17 dicembre 2010