Canoni di depurazione delle acque reflue - Natura tributaria della relativa prestazione - Configurabilità - Controversie concernenti tali canoni - Determinazione della competenza giurisdizionale - Criteri.
I contributi per il servizio di depurazione delle acque reflue di cui agli artt. 16 e ss. della l. n. 319 del 1976, hanno natura di prestazioni tributarie anche con riferimento al periodo successivo all'anno 1993, essendo stata tale natura ripristinata, con effetto retroattivo, dall'art. 2, comma 3-bis, del d.l. n. 79 del 1995, conv., con modif., dalla l. n. 172 del 1995 e, quindi, dall'art. 3, comma 42, della l. n. 549 del 1995, dopo che la l. n. 36 del 1994 aveva inteso trasformare le prestazioni in questione in corrispettivi di diritto privato. Ne consegue che le controversie concernenti i predetti "canoni" appartengono alla competenza giurisdizionale delle commissioni tributarie provinciali ai sensi dell'art. 2, comma 1, lett. h), del d.lgs. n. 546 del 1992 e, per le liti giudiziarie instaurate in epoca antecedente alla loro entrata in funzione (1 aprile 1996), sussiste una riserva di giurisdizione in favore del giudice ordinario ex art. 20, comma 6, del d.P.R. n. 638 del 1972.
Corte di Cassazione Sez. 1, Sentenza n. 7739 del 19/04/2016