Prova dell'inesistenza di una giusta causa dell'attribuzione patrimoniale – Cass. n. 1550/2022
Obbligazioni in genere - nascenti dalla legge - ripetizione di indebito - oggettivo In genere - Contratti bancari - operazioni bancarie in conto corrente (nozione, caratteri, distinzioni) - Ripetizione di indebito - Interessi anatocistici - Prova dell'inesistenza di una giusta causa dell'attribuzione patrimoniale - Grava sull'attore in ripetizione - Produzione del contratto a base del rapporto bancario - Sufficienza ed indispensabilità - Esclusione.
In materia di contratti bancari che prevedano il pagamento di interessi anatocistici o a tasso ultralegale, la prova dell'inesistenza di una giusta causa dell'attribuzione patrimoniale, compiuta in favore del convenuto, grava sull'attore in ripetizione dell'indebito, ancorché si tratti di prova di un fatto negativo; la produzione del contratto posto a base del rapporto bancario è a tal fine: per un verso non indispensabile e per altro verso neppure sufficiente. Non è sufficiente perché, anche qualora sia stato esibito il contratto, resta possibile che l'accordo sugli interessi sia stato stipulato con un atto diverso e successivo; e non è neppure indispensabile, perché anche altri mezzi di prova, quali le presunzioni, unitamente agli argomenti di prova ricavabili dal comportamento processuale della controparte, ai sensi dell'art. 116, comma 2, c.p.c., nonché, al limite, il giuramento, possono valere allo scopo di dimostrare l'assenza dei fatti costitutivi del debito dell'attore.
Corte di Cassazione, Sez. 1 - , Ordinanza n. 1550 del 19/01/2022 (Rv. 663942 - 01)
Riferimenti normativi: Cod_Civ_art_1283, Cod_Civ_art_2033, Cod_Civ_art_2697 , Cod_Proc_Civ_art_116, Cod_Proc_Civ_art_233
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Cassazione
1550
2022