Fallimento - Atti a titolo oneroso - Pagamenti e garanzie
Presupposto soggettivo dell'azione - "Scientia decoctionis" da parte del terzo contraente - Mera conoscibilità astratta dello stato di insolvenza - Sufficienza - Esclusione - Conoscenza effettiva desunta da elementi presuntivi - Configurabilità - Condizioni - Limiti - Valore indiziante della mera levata di protesti - Condizione. Corte di Cassazione Sez. 1, Sentenza n. 18196 del 24/10/2012
Corte di Cassazione Sez. 1, Sentenza n. 18196 del 24/10/2012
In tema di revocatoria fallimentare, la conoscenza dello stato di insolvenza dell'imprenditore da parte del terzo contraente deve essere effettiva, e non meramente potenziale, potendosi tuttavia la relativa dimostrazione basare anche su elementi indiziari caratterizzati dagli ordinari requisiti della gravità, precisione e concordanza, in applicazione del disposto degli articoli 2727 e 2729 cod. civ., i quali conducono a ritenere che il terzo, facendo uso della sua normale prudenza ed avvedutezza - rapportata anche alle sue qualità personali e professionali, nonché alle condizioni in cui egli si è trovato concretamente ad operare - non possa non aver percepito i sintomi rivelatori dello stato di decozione del debitore. Ne consegue che la mera levata dei protesti, parametrata alle sole caratteristiche del soggetto creditore, non è idonea, salvo che si riferisca a titoli di credito di cui sia beneficiario lo stesso convenuto in revocatoria - ipotesi in cui detta levata può assumere valore di prova diretta - ad offrire una siffatta prova, atteso che le menzionate caratteristiche soggettive del creditore sono, a loro volta, un semplice elemento indiziante, utilmente apprezzabile in quanto tale nel coacervo degli altri indizi e non certo quale fatto noto per derivarne da esso altra presunzione.
Cod. Civ. art. 2727 Cod. Civ. art. 2729