Accordo raggiunto tra rappresentanti Avvocatura e ministero Giustizia
Mediazione civile - Accordo raggiunto tra rappresentanti Avvocatura e ministero Giustizia - Siciliotti ad Alfano, sulla mediazione imprescindibile il principio della obbligatorietà (il Ministro Alfano, condividendo i punti ritenuti cardine dai commercialisti, ha assicurato che qualsiasi scelta sarà compiuta tenendo conto della necessità di mantenere inalterato lo spirito della riforma, senza aggravi aggiuntivi per i cittadini.) M aurizio de Tilla, OUA: “la mediaconciliazione rimane obbligatoria e il decreto legislativo è allo esame della corte costituzionale. Gli avvocati non barattano i diritti dei cittadini per la presenza necessaria del legale”
Mediazione civile - Accordo raggiunto tra rappresentanti Avvocatura e ministero Giustizia - Siciliotti ad Alfano, sulla mediazione imprescindibile il principio della obbligatorietà (il Ministro Alfano, condividendo i punti ritenuti cardine dai commercialisti, ha assicurato che qualsiasi scelta sarà compiuta tenendo conto della necessità di mantenere inalterato lo spirito della riforma, senza aggravi aggiuntivi per i cittadini.) Maurizio de Tilla, OUA: “la mediaconciliazione rimane obbligatoria e il decreto legislativo è all’esame della corte costituzionale. gli avvocati non barattano i diritti dei cittadini per la presenza necessaria del legale”
11 maggio 2011 - Mediazione Civile: Accordo raggiunto tra rappresentanti Avvocatura e ministero Giustizia
Ad esito di una ampia ed approfondita discussione, terminata a notte fonda, su tutti i nodi più complessi dell’amministrazione della Giustizia civile e del ruolo dell’avvocatura, il ministro della Giustizia, i rappresentanti del CNF ed i presidenti degli Ordini e delle Unioni regionali che hanno accolto l’invito a partecipare all’incontro, si è convenuto di introdurre l’assistenza necessaria degli avvocati nei procedimenti di conciliazione obbligatoria e di costituire una cabina di regia permanente tra il ministro e l’avvocatura per risolvere il problema urgente dello riduzione dell’arretrato civile, con il coinvolgimento dell’avvocatura nella giurisdizione, la promozione della negoziazione assistita affidata ai difensori, la introduzione di limiti per valore alla conciliazione obbligatoria o, in alternativa, la fissazione di tariffe graduate.
La riunione ha segnato un risultato positivo che CNF ed Ordini hanno ottenuto, per la prima volta, dopo molti mesi di tensione, superando polemiche e pregiudizi.
“Oggi ricomincia un cammino comune per il bene della Giustizia in Italia - ha affermato il Guardasigilli a termine della riunione – questo cammino comune -conclude Alfano- porterà grandi risultati ai cittadini nel segno della efficienza della Giustizia civile”.
12 maggio 2011 Siciliotti ad Alfano, sulla mediazione imprescindibile il principio della obbligatorietà
Incontro tra il Ministro della Giustzia e il presidente dei commercialisti a via Arenula. No alla sospensione dell'operatività della riforma
A seguito delle notizie apparse sulla stampa in materia di mediazione, il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Claudio Siciliotti, è stato invitato questa mattina dal Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, per un confronto su una riforma che ha sempre visto i commercialisti italiani tra i suoi più convinti sostenitori.
Nel corso dell’incontro, il presidente Claudio Siciliotti ha ribadito il suo no a qualsivoglia ipotesi di abrogazione della obbligatorietà della mediazione e a qualsivoglia ipotesi di sospensione dell’operatività della riforma. Forti perplessità sono state espresse anche in relazione all’ipotesi che possa essere introdotta l’obbligatorietà dell’assistenza tecnica legale in sede di mediazione.
Secondo Siciliotti, infatti, “è fuori di dubbio che un numero rilevante di mediazioni si svolgono e si svolgeranno con la partecipazione dei legali delle parti, ma è giusto che ciò sia rimesso alla loro volontà, laddove invece l’obbligatorietà, in una fase che resta pregiudiziale, determinerebbe la percezione da parte del cittadino di una moltiplicazione di oneri imposti e sarebbe davvero un risultato paradossale, atteso che la riforma mira proprio ad abbattere i costi della giustizia per il cittadino, oltre che a snellirne i tempi”.
Da parte sua, il Ministro Alfano, condividendo i punti ritenuti cardine dai commercialisti, ha assicurato che qualsiasi scelta sarà compiuta tenendo conto della necessità di mantenere inalterato lo spirito della riforma, senza aggravi aggiuntivi per i cittadini.
COMUNICATO STAMPA
GIUSTIZIA, SULLA MEDIACONCILIAZIONE OBBLIGATORIA - L’OUA REPLICA A COMMERCIALISTI E RAPPRESENTANTI DEI MEDIATORI:
IL RISPETTO DELLA COSTITUZIONE, DELLE NORME EUROPEE E DEI DIRITTI DEI CITTADINI DOVREBBE PREVALERE SULLE LOGICHE DI AFFARI E CORPORATIVE - MAURIZIO DE TILLA, OUA: “LA MEDIACONCILIAZIONE RIMANE OBBLIGATORIA E IL DECRETO LEGISLATIVO È ALL’ESAME DELLA CORTE COSTITUZIONALE. GLI AVVOCATI NON BARATTANO I DIRITTI DEI CITTADINI PER LA PRESENZA NECESSARIA DEL LEGALE”
Il presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla, replica alle dichiarazioni rilasciate dal presidente dei dottori Commercialisti, Claudio Siciliotti e dall’avvocato Lorenza Morello, sull’ipotesi di accordo sulla mediaconciliazione tra il Ministro della Giustizia Alfano e il Cnf e alcuni presidenti di Ordini forensi: «Sia chi sostiene di aver raggiunto un buon accordo, il Ministro Alfano e una rappresentanza forense (Cnf, ecc) e sia chi lo contesta, cioè commercialisti, in testa il presidente Siciliotti, nonché la galassia del business della conciliazione, tra cui l’avvocato Lorenza Morello, dimenticano due questioni: la prima è che il decreto legislativo (n.28/2010) è sotto l’esame della Corte Costituzionale, la seconda che questo sistema non rispetta l’articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Non solo, ed è bene ricordarlo, alla prima ordinanza al Tar del Lazio seguiranno molte altre ordinanze nei prossimi mesi di altri giudici ordinari».
«Il problema – continua il Presidente Oua - è che lo scambio “elettorale” su cui convengono il Ministro Alfano e alcuni avvocati, cioè la presenza obbligatoria del legale e la cabina di regia (con la ciliegina sulla torta di un coinvolgimento nello smaltimento dell’arretrato, adottando ricette sbagliate e controproducenti) non tiene conto delle ragioni prioritarie della nostra battaglia, cioè la difesa dei diritti dei cittadini contro un sistema che non esiste in nessun paese Europeo. Ma si fa anche tabula rasa delle conseguenze giudiziarie e politiche delle nostre iniziative: il rinvio alla Corte Costituzionale e la presentazione bipartisan di due ddl al Senato che raccolgono, appunto, le proposte unanimi del Congresso Nazionale Forense, delle tre giornate di astensione e delle manifestazioni nazionali di Roma».
«A chi si accontenta di un “accordicchio” e a chi lo contesta – aggiunge - noi rispondiamo con proposte: eliminazione dell’obbligatorietà, accesso aperto alla giustizia per i cittadini, inserendo il meccanismo di mediazione all’interno del processo, come avviene nel resto del mondo e ricorrendo anche ai giudici di pace (per le cause di valore inferiore), garantire l’indipendenza e l’eliminazione di ogni conflitto di interessi per le Camere di Conciliazione, effettiva qualità nella formazione dei mediatori, risolvere il nodo della competenza territoriale e dei costi. E, quindi, prevedere, anche, la presenza necessaria dell’avvocato».
«L’Oua – conclude de Tilla –, i 150 Ordini forensi, le Associazioni Forensi che hanno portato avanti le lotte di questi mesi e che da più di un anno avanzano proposte al Ministro Alfano, non si tirano indietro e invitano a partecipare alla giornata di astensione dalle udienze e alla manifestazione pubblica nazionale che si terrà il 23 giugno prossimo a Napoli (alla Sala Arengario del nuovo Palazzo di Giustizia)»
Documento pubblicato su ForoEuropeo - il portale del giurista - www.foroeuropeo.it |