Osservatorio forense nazionale - Abrogare
Osservatorio forense nazionale - Abrogare, Abrogare, Abrogare, Abrogare, Abrogare, Abrogare Da mesi il motivo dominante dei comunicati stampa, delle newsletter e delle interviste rilasciate dall'Organismo Unitario dell'Avvocatura. Il risultato: il Governo ha deciso di accogliere le richieste. Abrogando interamente le tariffe e non i minimi, abrogando le associazioni professionali e addirittura prevedendo l’abrogazione delle legge professionale entro il 13-8-2012.
Osservatorio forense nazionale – Abrogare, Abrogare, Abrogare, Abrogare, Abrogare, Abrogare.
Da mesi e’ il motivo dominante dei comunicati stampa, delle newsletter e delle interviste rilasciate dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura. Il risultato: il Governo ha deciso di accogliere le richieste. Abrogando interamente le tariffe e non i minimi, abrogando le associazioni professionali e addirittura prevedendo l’abrogazione delle legge professionale entro il 13-8-2012.
Alessandro De Nicola, in un articolo pubblicato su Repubblica, paragona i nostri rappresentanti ad Andrej Gromiko, per decenni ministro degli esteri dell'Unione Sovietica.
Precisa De Nicola” Gromiko era soprannominato il "Mr. Nyet", per l'abitudine di porre il veto al Consiglio di sicurezza dell'Onu quando ricopriva il ruolo di ambasciatore. Ecco, gli organismi dell'Avvocatura italiana mi hanno ricordato un po' Mr. Nyet quando, alla fine del Congresso straordinario forense conclusosi sabato, ho letto il comunicato finale.
Alle rappresentanze ufficiali dei togati italiani sembra non andar bene niente: no alle liberalizzazioni e più specificamente: no all'abolizione delle tariffe; no alle società di capitali con soci non professionisti; no al nuovo regime del praticantato; no al futuro sistema previdenziale per le Casse autonome; no alla media conciliazione; no ai Tribunali delle imprese; no alla nuova geografia giudiziaria che riduce e razionalizza l'assurda quantità di sedi giudiziarie inefficienti; no alla libertà del cittadino di rinunciare alla difesa per i processi di valore inferiore ai 1100 euro; no alla riforma dell'ordinamento forense "per regolamento".
Che dire? Conclude De Nicola: “Penso che le rappresentanze della classe forense stiano facendo perdere un'opportunità di modernizzazione agli avvocati italiani: se si concentrassero su alcuni aspetti realmente problematici (tipo, le società di capitali pagano la cassa forense?) magari potrebbero essere presi molto sul serio. D'altronde, se la battaglia fosse sacrosanta, sarebbe condivisa da tutte le altre categorie professionali e la forte presenza in Parlamento di professionisti dovrebbe aver portato a dei risultati. Poiché pare che questo non sia avvenuto, forse i vertici della categoria hanno sbagliato strategia. Oppure, la battaglia è insostenibile, non è condivisa persino da molti esponenti dell'avvocatura né da altre categorie professionali e tantomeno dall'opinione pubblica. E allora, anche in questo caso, strategia, tattica e toni si sono dimostrati finora fallaci.” .
Ha ragione De Nicola ? Certamente no. Dobbiamo però ammettere che sono molti gli errori che i nostri rappresentanti istituzionali nazionali hanno commesso.
Perché per la Mediazione non è stata proposta l’esclusiva competenza a costituire gli Organismi solo da parte degli Ordini professionali ?
Perché non è stata proposto il divieto per i soci di capitale, che interverranno nelle società tra professionisti, di far svolgere, alla società partecipata, le pratiche legali in cui hanno un interesse diretto ?
Perché non è stato proposto di eliminare le sedi giudiziarie inefficienti ?
Tre piccole soluzioni che, considerata la posizione del Governo nei confronti delle professioni, se accolte avrebbero ridotto i danni per l’Avvocatura italiana.
piccole soluzioni che, considerata la posizione del Governo nei confronti delle professioni, se accolte avrebbero ridotto i danni per l’Avvocatura italiana.
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