Opere pubbliche (appalto di) - controversie - definizione contenziosa e transazione - giudizio arbitrale - procedimento – Corte di Cassazione Sez. 1, Sentenza n. 17630 del 10/08/2007
Domande proposte dalla parte nei cui confronti è stata notificata l'istanza per l'arbitrato ex art. 46 del d.P.R. n. 1063 del 1962 - Tempestività - Termine ex art. 48 d.P.R. n.1063 - Natura perentoria - Configurabilità - Inosservanza - Conseguenze - Decadenza processuale - Sussistenza - Rilevabilità d'ufficio - Esclusione - Tempestività dell'eccezione - Necessità - Sussistenza - Fondamento.
In tema di appalti pubblici, quand'anche al termine di cui all'art. 48 del d.P.R. 16 luglio 1962, n. 1063 si riconosca natura "perentoria", al pari di quello previsto dall'art. 46 dello stesso d.P.R. n. 1063, la decadenza processuale che sanziona la mancata proposizione - entro il termine di sessanta giorni computato in riferimento al termine stabilito per la notificazione dell'istanza di arbitrato ai sensi del citato art. 46 - delle domande della parte alla quale detta istanza sia stata, appunto, notificata, non può, reputarsi dettata a protezione di un interesse pubblico superiore e, di conseguenza, essa non è sottratta alla disponibilità delle parti, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 2968 e 2969 cod. civ.. Ne consegue che tale decadenza non può essere rilevata d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio e non è, quindi, opponibile da chi tardivamente l'eccepisca, giacché essa soggiace alla disciplina che attiene alla tempestività delle domande e delle eccezioni proposte nel giudizio di impugnazione del lodo arbitrale, il quale, risultando assimilabile all'appello, non consente, in forza dell'art. 345, secondo comma, cod. proc. civ., che vengano sollevate, in quella sede, "nuove eccezioni che non siano rilevabili anche d'ufficio".
Corte di Cassazione Sez. 1, Sentenza n. 17630 del 10/08/2007