Pubblica amministrazione - obbligazioni - arricchimento senza causa – Corte di Cassazione Sez. U, Sentenza n.9441 del 28/04/2011
Esperibilità della relativa azione nei confronti di una P.A. beneficata dall'attività lavorativa di un privato - Presupposti - Indennizzo ricavabile - Limiti - Carattere sussidiario dell'azione - Contenuto - Devoluzione alla giurisdizione dell'A.G.O. - Riferimento alle retribuzioni dei dipendenti pubblici per determinare l'arricchimento - Rilevanza - Esclusione.
L'azione di arricchimento ex art. 2041 cod. civ. può essere esercitata anche nei confronti della P.A. che abbia tratto profitto dall'attività lavorativa di un privato non formalmente legato da un rapporto di lavoro subordinato o autonomo, ma che tuttavia abbia colmato, con la sua opera, una lacuna organizzativa, fermo restando, da un lato, che l'indennizzo che da tale azione può derivare deve corrispondere all'effettivo arricchimento, provato o almeno probabile, e, dall'altro, che tale azione, stante il suo carattere sussidiario, deve ritenersi esclusa in ogni caso in cui il danneggiato, secondo una valutazione da compiersi in astratto, possa esercitare un'altra azione per farsi indennizzare il pregiudizio subito; tale azione è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario, né rileva, per escludere l'anzidetta qualificazione, il fatto che il privato, allo scopo di quantificare la portata dell'arricchimento, abbia fatto riferimento ad importi in qualche modo correlati alla retribuzione spettante ai dipendenti pubblici.
Corte di Cassazione Sez. U, Sentenza n.9441 del 28/04/2011