Rapporto fra giudice e custode cose sequestrate - Natura dell'incarico - Fondamento - Compenso - Accordi del custode con le parti private - Rilevanza - Esclusione.
Il rapporto che si instaura tra l'amministrazione giudiziaria ed il custode delle cose sottoposte a sequestro ha natura pubblicistica e non privatistica poiché deriva dall'attribuzione di un ufficio mediante una nomina con atto processuale e non negoziale. Ne consegue che, essendo l'amministratore un "ausiliario" del giudice, la determinazione del suo compenso non è affidata alla contrattazione, ma è prerogativa dell'autorità giudiziaria, la quale non è vincolata ad eventuali accordi tra il medesimo amministratore e le parti private.
Corte di Cassazione Sez. 2, Sentenza n. 17375 del 03/07/2018