Danni da morte – Concorso di colpa della vittima – Danni patiti “iure proprio” dai congiunti dell’ucciso – Riduzione in misura proporzionale alla colpa della vittima – Necessità – Sussistenza – Fondamento.
In materia di responsabilità civile, nell'ipotesi di concorso della condotta colposa della vittima di un illecito mortale nella produzione dell’evento dannoso, il risarcimento del danno, patito “iure proprio” dai congiunti della vittima, deve essere ridotto in misura corrispondente alla percentuale di contributo causale a quell'evento ascrivibile al comportamento colposo del deceduto, non potendosi al danneggiante fare carico di quella parte di danno che non è a lui causalmente imputabile secondo il paradigma della causalità del diritto civile, la quale conferisce rilevanza alla concausa umana colposa.
Corte di Cassazione, Sez. 3 - , Sentenza n. 4208 del 17/02/2017