effetti del contratto - promessa dell'obbligazione o del fatto del terzo - Corte di Cassazione, Sez. 2, Sentenza n. 24853 del 21/11/2014
Contenuto - Obbligazioni di "facere" e di "dare" del promittente verso il promissario - Mancata attivazione del promittente presso il terzo - Responsabilità da inadempimento contrattuale - Sussistenza - Mero mancato ottenimento del risultato da parte del promissario - Obbligo del promittente di corrispondere l'indennizzo al promissario - Sussistenza. Corte di Cassazione, Sez. 2, Sentenza n. 24853 del 21/11/2014
Con la promessa del fatto del terzo, il promittente assume una prima obbligazione di "facere", consistente nell'adoperarsi affinché il terzo si impegni o tenga il comportamento promesso, onde soddisfare l'interesse del promissario, ed una seconda obbligazione di "dare", cioè di corrispondere l'indennizzo nel caso in cui, nonostante si sia adoperato, il terzo si rifiuti di obbligarsi o di tenere il comportamento oggetto della promessa, sicchè, qualora l'obbligazione di "facere" non venga adempiuta e l'inesecuzione, totale o parziale, sia imputabile al promittente, il promissario avrà a disposizione gli ordinari rimedi contro l'inadempimento (quali la risoluzione del contratto, l'azione di inadempimento, l'azione di adempimento), mentre se, nonostante l'esatto adempimento dell'obbligazione di "facere", il promissario non abbia ottenuto il risultato sperato a causa del rifiuto del terzo, diverrà attuale l'altra obbligazione di "dare", in virtù della quale il promittente sarà tenuto a corrispondere l'indennizzo.
Corte di Cassazione, Sez. 2, Sentenza n. 24853 del 21/11/2014