Vigilanza e controllo - Art. 21, comma 1, lett. d), del T.U.F. - Questione di legittimità ex artt. 3 e 25 Cost. - Manifesta infondatezza. - Corte di Cassazione Sez. 2, Sentenza n. 1065 del 20/01/2014
L'art. 21, comma 1, lett. d), del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, imponendo ai prestatori di servizi ed attività d'investimento di "disporre di risorse e procedure, anche di controllo interno, idonee ad assicurare l'efficiente svolgimento dei servizi e delle attività", non risulta privo di criteri indicativi della condotta prescritta, atteso che gli obblighi imposti, pur atteggiandosi in modo elastico, sono chiaramente individuabili, in un contesto caratterizzato dall'esigenza di massima tutela del risparmiatore, derivandone la manifesta infondatezza della questione di legittimità in riferimento agli artt. 3 e 25 Cost.
Corte di Cassazione Sez. 2, Sentenza n. 1065 del 20/01/2014