Radiazione per l’avvocato che, in violazione della normativa antiriciclaggio, si presti alla realizzazione di operazioni illecite e alla conclusione di negozi fraudolenti - Consiglio Nazionale Forense, sentenza del 26 febbraio 2018, n. 1
Costituisce gravissima violazione dei doveri di probità, dignità e decoro (art. 9 ncdf, già art. 5 codice previgente), tale da rendere incompatibile la permanenza dell’iscritto nell’albo forense, il comportamento dell’avvocato che, in violazione della normativa antiriciclaggio, costituisca trust all’esclusivo fine di sottrarre beni al ceto creditorio, e compia quindi attività consapevolmente finalizzate alla realizzazione di operazioni illecite e alla conclusione di negozi fraudolenti, così compromettendo la dignità della professione e l’affidamento dei terzi.
Consiglio Nazionale Forense, sentenza del 26 febbraio 2018, n. 1