Espressioni sconvenienti od offensive: i limiti di verità, continenza e pertinenza - Consiglio Nazionale Forense, sentenza del 9 settembre 2017, n. 120
Espressioni sconvenienti od offensive: i limiti di verità, continenza e pertinenza - Consiglio Nazionale Forense, sentenza del 9 settembre 2017, n. 120
Nel conflitto tra diritto a svolgere la difesa giudiziale nel modo più largo e insindacabile e il diritto della controparte al decoro e all’onore prevale il primo, salvo l’ipotesi in cui le espressioni offensive siano gratuite, ossia non abbiano relazione con l’esercizio del diritto di difesa e siano oggettivamente ingiuriose; pertanto non commette illecito disciplinare l’avvocato che, in un atto del giudizio, usi espressioni forti per effettuare valutazioni generali attinenti alla materia del contendere e a scopo difensivo (Nel caso di specie, seppur con esposizione altrimenti esprimibile ma oggettivamente non ingiuriosa né estranea alle esigenze di difesa, il professionista aveva attribuito a controparte comportamenti disdicevoli, che tuttavia avevano trovato effettivo riscontro nei fatti di causa).
Consiglio Nazionale Forense, sentenza del 9 settembre 2017, n. 120