Arbitrato - compromesso e clausola compromissoria - forma – Corte Cassazione, Sez. 2, Sentenza n. 14557 del 30/07/2004
Devoluzione agli arbitri di ogni controversia sulla interpretazione e la esecuzione di un determinato contratto - Giudizio dinanzi al giudice ordinario per l'interpretazione della clausola compromissoria al fine della determinazione della competenza arbitrale e dell'accertamento della inclusione in essa della controversia - Potere di deliberare in ordine alla validità ed efficacia della clausola compromissoria - Mancato esercizio - Carenza di motivazione - Sussistenza.
L'attribuzione agli arbitri di ogni controversia circa la interpretazione e l'esecuzione di un determinato contratto non priva il giudice ordinario, qualora venga adito, della potestà di interpretare la clausola compromissoria materialmente annessa al contratto stesso, al fine di delineare la competenza arbitrale ed accertare se la controversia vi rientri o sia ad essa estranea. Pertanto, la devoluzione della controversia al Collegio di arbitri irrituali non sottrae al Giudice ordinario il potere di deliberare in ordine alla validità ed efficacia della clausola compromissoria, in quanto le parti con tale clausola non demandano agli arbitri l'esercizio di una funzione di natura giurisdizionale, ma conferiscono un mandato per l'espletamento, in loro sostituzione, di un'attività negoziale e, quindi, costoro, intanto sono autorizzati ad eseguire il mandato, in quanto sia valido ed efficace l'atto che glielo conferisce. Ne consegue che, ove il giudice in tali ipotesi abdichi al compito di delineare i confini del mandato conferito agli arbitri, non interpretando compiutamente la portata della clausola compromissoria, incorre in carenza di motivazione.
Corte Cassazione, Sez. 2, Sentenza n. 14557 del 30/07/2004