Commercializzazione di "whisky" - Denominazione fuorviante - Concorrenza sleale - Configurabilità - Fattispecie.
Costituisce atto di concorrenza sleale la commercializzazione di un "whisky" con una denominazione fuorviante (nella specie, "Scottish Swordsman" e "Scottish Piper"), tale, quindi, da suggerire, contro il vero, la provenienza del prodotto dalle tradizionali aree geografiche di produzione, e cioè dalla Scozia.
Corte di Cassazione, Sez. 1, Sentenza n. 16948 del 10/08/2016