Attività confusoria - Risarcimento del danno non patrimoniale - Danno "in re ipsa" - Esclusione - Necessità di prova da parte del danneggiato.
In tema di risarcimento del danno da concorrenza sleale, il pregiudizio alla reputazione commerciale derivante da attività di concorrenza sleale confusoria non può ritenersi sussistente "in re ipsa", ma va allegato e dimostrato da parte del danneggiato.
Corte di Cassazione, Sez. 1 - , Ordinanza n. 21586 del 20/07/2023 (Rv. 668382 - 02)
Riferimenti normativi: Cod_Civ_art_2598, Cod_Civ_art_2598, Cod_Civ_art_1226, Cod_Civ_art_2043, Cod_Civ_art_2697