Ineleggibilità – incandidabilità - amministratori locali – Cass. n. 21582/2020
Elezioni – amministrative - Cause di ineleggibilità e di incandidabilità degli amministratori locali - D.lgs. n. 235 del 2012 (c.d. legge Severino) - Causa di incandidabilità di cui aN'art. 10 lett. d) - Delitti - Estensione alla fattispecie tentata - Ammissibilità - Fondamento - Fattispecie.
In tema di incandidabilità degli amministratori degli enti locali, l'art. 10, lett. d), del d. lgs. n. 235 del 2012, laddove prevede come causa di incandidabilità la condanna definitiva alla pena della reclusione superiore a sei mesi per uno o più delitti commessi con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio, consente l'estensione delle cause di incandidabilità al delitto tentato, in quanto il confine applicativo della norma, da ritenersi norma di chiusura della disciplina prevista, è dettato dal tetto della pena inflitta e dalla individuazione di condotte ritenute, in via generale e predeterminata, aventi un grado di offensività non compatibile con la candidatura a cariche elettive negli enti locali. (Nella specie la S.C. ha confermato la sentenza con la quale la Corte d'Appello aveva ritenuto riconducibile all'ipotesi normativa di cui alla lett. d) il delitto di abuso d'ufficio in forma tentata, aggiungendo che detta fattispecie era astrattamente rientrante anche nella lettera c) della norma in esame).
Corte di Cassazione, Sez. 1 - , Ordinanza n. 21582 del 07/10/2020 (Rv. 659273 - 01)