Recesso della P.A. dal contratto di appalto per il sospetto di infiltrazioni mafiose nella società appaltatrice - Natura discrezionale - Conseguenze - Controversie relative - Devoluzione al giudice amministrativo.
La P.A. committente, che riceva dalla Prefettura informazioni circa possibili infiltrazioni mafiose nella società appaltatrice, mentre non ha il potere di sindacare la fondatezza di tali informazioni, ha la facoltà - e non l'obbligo - di recedere dal contratto di appalto ai sensi dell'art. 11, comma 2, del d.P.R. n. 252 del 1998, in base ad una valutazione discrezionale che tenga conto del pubblico interesse. Ne consegue che è devoluta alla giurisdizione del giudice amministrativo, in quanto avente ad oggetto un interesse legittimo, la controversia introdotta dall'appaltatore e concernente la legittimità del recesso della P.A.
Corte di Cassazione Sez. U, Sentenza n. 15637 del 22/06/2017