Distanze legali nelle costruzioni - Convenzioni private - Criteri di contenuto e forma - Indagine sulla volontà delle parti - Accertamento in fatto - Conseguenze.
Per l'esistenza di una valida volontà costitutiva di servitù in deroga alle distanze legali delle costruzioni o vedute non è necessaria alcuna formula sacramentale, ma è comunque indispensabile che detta volontà sia deducibile da una dichiarazione scritta da cui risultino i termini precisi del rapporto reale tra vicini, nel senso che l'accordo faccia venir meno il limite legale per il proprietario del fondo dominante, che così acquista la facoltà di invadere la sfera esclusiva del fondo servente; l'indagine sull'effettiva volontà dei contraenti costituisce accertamento di fatto insindacabile in sede di legittimità se non nei limiti di cui all'art. 360, comma 1, n. 5, c.p.c.
Corte di Cassazione, Sez. 2, Ordinanza n. 14711 del 29/05/2019 (Rv. 654188 - 01)