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tributi‭ (‬in generale‭) ‬-‭ ‬condono fiscale‭ ‬-‭ ‬Corte di Cassazione,‭ ‬Sez.‭ ‬5,‭ ‬Sentenza n.‭ ‬11926‭ ‬del‭ ‬28/05/2014‭

Art.‭ ‬15,‭ ‬comma‭ ‬1,‭ ‬ultimo periodo,‭ ‬della legge n.‭ ‬289‭ ‬del‭ ‬2002‭ ‬-‭ ‬Causa ostativa al condono‭ ‬-‭ ‬Ambito applicativo‭ ‬-‭ ‬Interpretazione restrittiva‭ ‬-‭ ‬Esclusione‭ ‬-‭ ‬Fondamento.‭ ‬Corte di Cassazione,‭ ‬Sez.‭ ‬5,‭ ‬Sentenza n.‭ ‬11926‭ ‬del‭ ‬28/05/2014‭


In tema di condono fiscale,‭ ‬l'art.‭ ‬15,‭ ‬comma‭ ‬1,‭ ‬ultimo periodo,‭ ‬della legge‭ ‬27‭ ‬dicembre‭ ‬2002,‭ ‬n.‭ ‬289,‭ ‬va inteso nel senso che il contribuente non può beneficiare del condono in tutti i casi di esercizio dell'azione penale,‭ ‬di cui egli abbia avuto formale conoscenza,‭ ‬per i reati previsti dal d.lgs.‭ ‬10‭ ‬marzo‭ ‬2000,‭ ‬n.‭ ‬74,‭ ‬e non solo nelle ipotesi in cui vi sia una stretta e diretta connessione tra la fattispecie di reato contestata ed i rilievi oggetto dell'atto tributario definibile in via agevolata,‭ ‬rispondendo tale interpretazione alla‭ "‬ratio‭" ‬della norma diretta a precludere l'accesso al beneficio del condono a chiunque,‭ ‬come imputato di‭ ‬un qualsiasi reato tributario,‭ ‬si riveli‭ "‬indegno‭" ‬a fruirne.
Corte di Cassazione,‭ ‬Sez.‭ ‬5,‭ ‬Sentenza n.‭ ‬11926‭ ‬del‭ ‬28/05/2014‭