Risarcimento del danno - patrimoniale e non patrimoniale (danni morali) – Corte di Cassazione Sez. 3, Sentenza n. 24030 del 13/11/2009
Danno non patrimoniale - Risarcibilità nei casi previsti dalla legge - Interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 2059 cod. civ. - Lesione di diritti inviolabili della persona - Condizioni - Rilevanza costituzionale dell'interesse leso, gravità della lesione, non futilità del danno - Fattispecie relativa alla risarcibilità della lesione del diritto alla giusta retribuzione.
Il danno non patrimoniale derivante dalla lesione dei diritti inviolabili della persona, come tali costituzionalmente garantiti, è risarcibile a condizione che l'interesse leso - e non il pregiudizio sofferto - abbia rilevanza costituzionale, che la lesione dell'interesse sia grave, nel senso che l'offesa superi la soglia minima di tollerabilità imposta dai doveri di solidarietà sociale, e che il danno non sia futile, ovvero non consista in meri disagi o fastidi ossia nella lesione di diritti del tutto immaginari. (In applicazione di detto principio la S.C., confermando la sentenza impugnata, ha ritenuto risarcibile ai sensi dell'art. 2059 cod. civ. la lesione del diritto alla retribuzione, patita dai lavoratori a seguito del reato di false comunicazioni sociali commesso dal datore di lavoro, per effetto del quale era loro mancato il riconoscimento dei premi-produttività agganciato dal contratto all'andamento del bilancio aziendale).
Corte di Cassazione Sez. 3, Sentenza n. 24030 del 13/11/2009