accertamento tributario - tipi e sistemi di accertamento - accertamento catastale (catasto) - Corte di Cassazione, Sez. 5, Sentenza n. 25555 del 03/12/2014
Determinazione autoritativa della rendita catastale - Saggio di interesse per la capitalizzazione della rendita ex art. 29 del d.P.R. n. 1142 del 1949 - Potere dell'ute di applicazione discrezionale, oltre i limiti stabiliti anche in misura massima - Esclusione - Fondamento - Fattispecie. Corte di Cassazione, Sez. 5, Sentenza n. 25555 del 03/12/2014
In tema di reddito dei fabbricati a fini fiscali, il saggio di capitalizzazione delle rendite catastali, al quale fa riferimento l'art. 29 del d.P.R. 1 dicembre 1949, n. 1142, per la determinazione del capitale fondiario, è indicato uniformemente ed autoritativamente per ciascun gruppo senza che l'ute abbia alcun potere discrezionale nella sua individuazione. Ne consegue che l'ute, in mancanza di contestazioni riguardanti il gruppo di appartenenza o il valore di mercato dell'immobile (a fondamento dell'attribuzione della rendita catastale ai sensi del d.m. 20 gennaio 1990, applicabile "ratione temporis"), non può eccedere il tasso di fruttuosità (stabilito come variabile solo fra l'1 per cento e il 3 per cento) proprio dei fabbricati ad uso industriale e pari al 2 per cento, ed applicare un differente tasso, esorbitante dalla misura massima consentita. (Fattispecie in cui era stato applicato un tasso di fruttuosità del 3% per un immobile di categoria D, mentre andava obbligatoriamente individuato nella misura fissa del 2%).
Corte di Cassazione, Sez. 5, Sentenza n. 25555 del 03/12/2014