Riscossione delle imposte - riscossione delle imposte sui redditi (disciplina posteriore alla riforma tributaria del 1972) - modalita' di riscossione - versamento diretto - rimborsi - termini – Corte di Cassazione Sez. 5, Sentenza n. 12269 del 17/05/2017
Disciplina ex art. 38 del d.P.R. n. 602 del 1973 - Applicabilità - Condizioni - Contestazione in radice dell'obbligo di pagamento del tributo in forza di un regime di esenzione soggettiva - Conseguenze - Decorrenza del termine di decadenza anche in relazione al pagamento delle singole rate di acconto.
In tema di rimborso delle imposte sui redditi, l'indebito tributario è soggetto ai termini di decadenza o prescrizione previsti dalle singole leggi di imposta, qualunque sia la ragione della non debenza, quali l'erronea interpretazione o applicazione della legge fiscale, il contrasto con norme di diritto comunitario, ovvero uno "jus superveniens" con applicabilità retroattiva. A tal riguardo, il diritto al rimborso di un tributo non dovuto si qualifica come indebito oggettivo di diritto comune soltanto quando venga espunta dall'ordinamento o non debba essere applicata (per dichiarazione d'incostituzionalità o per contrasto col diritto comunitario) l'intera fattispecie del tributo. Pertanto, il regime speciale di decadenza previsto dalla legge d'imposta si applica anche ai casi - come quello di specie - di mero errore materiale commesso in sede di dichiarazione, con la conseguenza che deve trovare applicazione l'art. 38 del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, nel testo vigente "ratione temporis", e, perciò, il termine di decadenza di diciotto mesi, decorrente dal pagamento. Inoltre, qualora venga contestato in radice l'obbligo del pagamento del tributo in forza di un regime di esenzione soggettiva, la non debenza si configura anche in relazione al pagamento delle rate di acconto, non trattandosi di determinazione rilevabile soltanto in sede di pagamento del saldo, per cui il suddetto termine decadenziale deve farsi decorrere dai versamenti delle dette rate di acconto.
Corte di Cassazione Sez. 5, Sentenza n. 12269 del 17/05/2017